Insomma, cercherò di parlare in un linguaggio che farà storcere il naso agli addetti ai lavori, ma che è quanto avrei voluto sentire anni fa, quando ancora non ne sapevo nulla e non trovavo nessuno che mi spiegasse le cose chiaramente. Ingegnandosi un poco si riusciva comunque a fare cose egregie; con l'Amiga organizzai il mio primo concerto multimediale, inaugurando il Fancon 1992 di Courmayeur (Raduno Nazionale della Fantascienza e del fantastico) dedicato al centenario della nascita di Tolkien. Io suonavo il pianoforte, e il computer pilotava la tastiera Yamaha che fungeva da "orchestra portatile". Nel 1995 il passaggio dal MIDI all'Audio: il velocissimo - per allora - Power Macintosh 8100 (8) con 128 MB di Ram mi permetteva finalmente di registrare ogni singolo strumento su una traccia audio monofonica o stereofonica per potervi poi applicare filti, effetti e quant'altro mi veniva in mente, grazie alla tecnologia VST (9) della Steinberg. Grazie ad essa, per la prima volta era possibile editare l'audio all'interno del computer, senza dover acquistare costosi apparecchi esterni. Un accenno alle due principali tipologie di suoni che il musicista - informatico ha oggi a disposizione: i suoni di sintesi e i suoni campionati. I primi risalgono alle primissime sperimentazioni di musica elettronica (10), nei quali uno o più oscillatori emettevano determinate frequenze che, con uguale sforzo immaginativo sia da parte degli ingegneri che degli ascoltatori, potevano arrivare a ricordare lontanamente un violino, un organo, un pianoforte. Con la più recente tecnologia del campionamento, ovvero della digitalizzazione e del riutilizzo di suoni provenienti da strumenti reali, tecnologia che negli ultimi anni ha raggiunto la perfezione anche grazie alla sempre maggiore velocità di calcolo dei microprocessori, il compositore ha non solo la possibilità di "simulare" come suonerà la propria composizione con l'orchestra vera, ma di eseguirla con una vera e propria orchestra "virtuale" ma non per questo meno realistica. Questo naturalmente non significa che gli strumenti elettronici servano solo a imitare quelli reali, anzi la ricerca di nuovi timbri e nuove atrmosfere è sicuramente l'aspetto più interessante (11). Le tastiere elettroniche e gli expander (12) (moduli sonori privi di tastiera) di ultima generazione fondono entrambe le tecnologie riuscendo ad ottenere risultati veramente ottimi. Ed ecco infine una breve descrizione dell'Home Studio con il quale ho prodotto il primo CD del ciclo Tolkieniana - Viaggio Musicale nella Terra di Mezzo. Pianoforte digitale: Yamaha Clavinova 560 |
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Classe 1964, consulente informatico, pianista, compositore, arrangiatore e Mac-User, da molti anni lavora, ovviamente su Mac, a un ciclo musicale ispirato allopera letteraria di Tolkien, di cui il primo CD, presentato lo scorso 23 marzo con un concerto a Bruxelles presso il Teatro dellIstituto di Cultura del Consolato dItalia, e uscito in questi giorni. Altre notizie a partire da: |
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Leggi anche: |
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01) Per la storia e le caratteristiche dell'Apple IIe: Apple Museum 02) Qualche cenno storico su Donkey Kong: Emuguide 04) MIDI è l'acronimo di Musical Instruments Digital Interface. 05) Polifonia: capacità di uno strumento musicale di emettere più suoni contemporaneamente. Ad esempio, lla polifonia massima della tastiera Yamaha SY55 era di 16 voci (alcuni strumenti più complessi utilizzavano più di una voce, quindi questo non sempre equivaleva a 16 strumenti diversi). 06) Tastiera elettronica Yamaha SY55: qualche immagine e notizia (in inglese) 07) Macintosh LCII: immagini e caratteristiche 08) Macintosh PPC 8100: immagini e caratteristiche 10) Musica Elettronica: cenni storici. 11) Una approfondita tesi sulla musica elettronica e sulle tecniche di creazione ed elaborazione del suono. 12) Una breve ma interessante guida sull'argomento si trova su questa pagina. |
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